I Graptoliti (Cambriano
medio -Carbonifero superiore)
Prima
che fosse effettuato un confronto con gli pterobranchi, i graptoliti
rappresentavano per i paleontologi un grande problema: di essi non si riusciva
infatti a dare una ragionevole interpretazione. Considerati all’inizio di
natura vegetale o addirittura inorganica, furono in seguito avvicinati, con
poca convinzione, ai cefalopodi e ai celenterati. Solo la
scoperta di esemplari in condizioni di conservazione particolarmente buone, non
schiacciati ma conservati a tutto tondo e piritizzati, ha permesso
quell’analisi e quel confronto che ha indotto a considerarli assai vicini agli
stomocordati viventi.
Come
gli pterobranchi, anche i graptoliti sono organismi coloniali: essi
formano piccole colonie racchiuse in un esoscheletro chitinoso.
La
colonia di un graptolite, chiamata rabdosoma, è formata da piccoli segmenti
semilunari sovrapposti. Essa prende origine da una camera conica,
chiamata sicula, vuota internamente, che si accresce per gemmazione.
L’estremità della sicula si prolunga, formando l’asse del graptolite, chiamato virgola.
È uno stelo rigido, ramificato o semplice, diritto o ricurvo, che porta
lateralmente una serie di piccole logge, dette idroteche, comunicanti fra
loro per mezzo di un canale, e abitate, ciascuna, come nella Rhabdopleura,
da un individuo della colonia.
Su
questa base generale sono costruiti tutti i graptoliti, che si presentano
tuttavia in una grandissima varietà di forme, e quindi di specie diverse,
rinvenuta nelle rocce del Paleozoico antico ha reso il gruppo estremamente
complesso anche se assai utile al paleontologo che, proprio per la loro
varietà, può usare i graptoliti come fossili guida.
La
classe dei Graptoliti (se di classe si tratta) viene divisa in cinque
ordini, ciascuno dotato di caratteristiche ben distinte. Alcuni graptoliti
sono infatti organismi sessili, bentonici o epiplanctonici.
Fra questi i graptoliti dendroidi, forme irregolarmente ramificate e provviste
di un peduncolo con cui il rabdosoma aderiva al fondo marino. Sono i graptoliti
più antichi, ma anche i più longevi, poiché apparvero prima di tutti gli altri,
nel Cambriano medio, e vissero fino al Carbonifero inferiore.
Nei
Graptoliti planctonici il rabdosoma è invece molto più semplice, a volte
formato da un solo asse diritto e ricurvo, a volte poco ramificato. Nei
graptoliti planctonici molti rabdosomi potevano associarsi, fissandosi per
mezzo di un prolungamento della virgola a un disco, il pneumatoforo, a
forma di cupola, che doveva servire da organo di galleggiamento.
Alla
base del pneumatoforo è stato possibile osservare la presenza di piccole sfere
contenenti un certo numero di sicule, le camerette embrionali da cui ha origine
il rabdosoma intero: tali sfere dovevano dunque essere degli organi di
riproduzione.
I
graptoliti planctonici vissero soprattutto durante l’Ordoviciano
e il Siluriano, periodi che complessivamente
prendono il nome di “era dei graptoliti”.
Nessun commento:
Posta un commento